Recensione per FC & THE ASSASSINS "Black Poker" per la prestigiosa rivista "THE WOLE NOTE" a firma di Ken Waxman - il:2019-03-08
Altra recensione per FC & THE ASSASSINS "Black Poker" per la prestigiosa rivista "THE WOLE NOTE" a firma di Ken Waxman (con Giovanni Benvenuti Flavio Zanuttini Giulio Stermieri Duccio Bertini).
"Another method of pushing an already constituted string section into an anomalous challenge is to mate it with another group. Black Poker (Clean Feed CF 504 CD cleanfeed-records.com) does just that, as Italian drummer Francesco Cusa and his band the Assassins with trumpeter/electronics manipulator Flavio Zanuttini, tenor saxophonist Giovanni Benvenuti and keyboardist Giulio Stermieri are joined by the violinists Daniele Iannaccone and Lorenzo Borneo plus violist Agostino Mattioni and cellist Cristiano Sacchi who make up the Florence Art Quartet (FAQ). Although the two quartets each have a track to themselves – with the result too syrupy in the FAQ’s case – Black Poker’s achievement is how well the ensembles’ dissimilar textures integrate. Starting with Spades/Picche, the first track, the polished swing of the Assassins, expressed most obviously in processed upsurges from Zanuttini and pensive reed breaks from Benvenuti, is first buttressed and then challenged via pizzicato pops from the FAQ. Sophisticated enough to divide its role on Clubs/Fiore into high-pitched violin swirls and mid-range viola and cello vibrations, the FAQ is the antithesis of a clichéd string section. As Benvenuti’s altissimo runs plus Stermieri’s tremolo cadenzas – as well as Cusa’s faultless yet hard rebounds – move the narrative forward while making it more overtly rhythmic, the string shimmies provide the theme with flexibility and sparkle. Key role reversal occurs in the penultimate Kirtimukha (Hearts/Cuori), where the tenor saxophonist’s heartrending solo is more pulpy than anything the individual strings play; and it’s the FAQ’s bent note refrain and string scrubbing, plus shrill notes dug out from the trumpet’s innards, that ensure the tune returns the head’s jolly march and away from mawkishness".
"Jazz: un disco al giorno", condotto da Fabio Ciminiera e dedicata all'ultimo mio cd "Black Poker" con FC & The Assassins. - il:2019-02-26
Qui la puntata in podcast di "Jazz: un disco al giorno", condotto da Fabio Ciminiera e dedicata all'ultimo mio cd "Black Poker" con FC & The Assassins, uscito per Cleanfeed. Con Giovanni Benvenuti Giulio Stermieri Flavio Zanuttini, gli arrangiamenti per archi di Duccio Bertini e il "Florence Art Quartet". Buon ascolto e grazie ancora a Fabio Ciminiera per la consueta competenza ed efficacia.
Qui nel podcast "In Memory Of John Peel Show: 20190216 Podcast & Playlist". Con Francesco Cusa e The Assassins "BLACK POKER" - il:2019-02-18
https//inmemoryofjohnpeel.com/tag/francesco-cusa-the-assassins/
Francesco Cusa & The Assassins "Black Poker", per la ReteDue della Radio Svizzera, a cura di Valerio Corzani. - il:2019-02-07
https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/la-recensione-di-sheherazade/La-Recensione-11320569.html?fbclid=IwAR0Heha6nvM_sN11PU5v7Fi9vyI4lWUHyoviZeprTa4wWnFKumBJHGoy038
WET CATS (Amirani Records)con Gianni Lenoci fra i dischi migliori del 2018 secondo Neri Pollastri per All about Jazz. - il:2019-01-30
WET CATS (Amirani Records) con il master Uncle Gianni Lenoci fra i dischi migliori del 2018 secondo Neri Pollastri.
https://www.allaboutjazz.com/il-meglio-del-2018-secondo-neri-pollastri-by-neri-pollastri.php
RAI RADIO TRE: AZZFLIRT FESTIVAL Francesco Cusa & The Assassins “Rhythm Permutations” - il:2019-01-23
lunedì 21 gennaio alle 20.30 | "Don Karate" e "Rhythm Permutations"
Jazzflirt Festival
JAZZFLIRT FESTIVAL
Francesco Cusa & The Assassins “Rhythm Permutations”
sax tenore, Giovanni Benvenuti
organo hammond, tastiere, Giulio Stermieri
batteria, Francesco Cusa
violino, voce, theremin, live electronics, Valeria Sturba
Recensione per Fc & The Assassins "Black Poker"per "Jazz PT", a firma di Gonçalo Falcão. - il:2019-01-22
Gonçalo Falcão
Iniziamo con le specifiche di questo gioco di poker: da un lato ci sono The Assassins, il quartetto jazz, e dall'altro il "Florence Art Quartet", un classico quartetto d'archi. A guidare la sessione è, a fianco degli Assassini, il suo batterista, Francesco Cusa, che scrive la musica e la suona in quartetto con piano, tromba e sassofono. Dall'altra parte c'è il pianista Duccio Bertini, che afferra il materiale scritto da Cusa e lo organizza per un quartetto di archi con due violini, viola e violoncello. Il risultato di questo complicato gioco è musica eccellente. A volte sembra che stiamo ascoltando la colonna sonora di un film nella migliore tradizione degli italiani (Morricone, Einaudi, Rota), con arrangiamenti densi e musica veloce e barocca, piena di eventi interessanti e soluzioni musicali. Uno "zapping" per vari ambienti, con il quartetto d'archi che interpreta arrangiamenti sofisticati e il jazz che suona le chitarre con un rigore classico e li lascia per improvvisazioni in cui i musicisti navigano facilmente senza rete. Le parole mostrano un sassofonista con un fraseggio veloce e melodico, ed è anche giusto evidenziare l'enorme delicatezza della batteria di Cusa, che ritma ma anche melodie.
C'è un sacco di scrivere e organizzare il lavoro e ogni secondo sembra essere stato attentamente pensato. La musica ha una densità di idee ed eventi rari nel jazz. Si installano e scompaiono molto rapidamente e ogni tema del disco ha - o sembra avere - 20 canzoni all'interno. Sebbene non ci sia il basso, l'organo Hammond e il violoncello forniscono questa mancanza e spesso abbiamo cicli seri con un funk. L'Italia ha dato lettere alla fine del 2018 con una serie di grandi dischi, la Radici Magiche, Flavio Zanuttini con l'Opacipapa e ora Cusa con gli Assassini e Duccio Bertini. Per coloro che non sono a conoscenza, non posso dire che non è stato avvertito".
Recensione del cd FCTrio "From Sun Ra to Donald Trump" uscito per Clean Feed su "Jazz'n More" a firma di Ruedi Ankli - il:2019-01-19
Cusa si interroga nelle note di copertina, "se è possibile riportare in vita un'epoca attraverso il suono e aggiornarlo". L'operazione è riuscita brillantemente, con una musica eccitante che non perde mai il filo. L'opera stabilisce l'antenato dell'economista Adam Smith, "che conta ogni centesimo". Su una treccia ritmo stretto Atti svolge un PA- ADORABILE Solo, interrogato più volte da Graziani con- cluster trastierende al pianoforte. Un buon quarto d'ora improvvisato il Quartetto del "boom economico e la situazione di stallo nell'illusione capitalistico," l'atmosfera meditativa e talvolta inquietante, piuttosto di conseguenza il soggetto. Successivamente, le offerte quartetto con la precaria situazione di musicisti jazz nero nel 1960, spara una carica di carillon a Wall Street, evoca le preoccupazioni fiscali di un tassista di New York, poi Keynes ottiene il suo grasso, e, infine, per così dire come climax ironico e ironico, Sun Ra e Donald Trump si incontrano in una partita di wrestling. La conclusione è uno sguardo dalla società globale a quella espansa. (Ruedi Ankli)
Una mia intervista per l’”Urlo”, a cura di Salvatore Massimo Fazio. - il:2019-01-10
È Francesco Cusa, che si è votato alla scrittura con cui condivide la sua attività di musicista e docente al conservatorio. Domani alle h. 18:00 presso la Mondadori Book Store di Piazza Roma 18, a Catania, sarà presentata la sua ultima silloge dal titolo “Stimmate”, pubblicato per Algra Editore.
Insieme a Giuseppe Carbone (nella foto di Melania Fortunato), per teatri e spazi culturali, propongono la performance “Molesta Crudeltà”, un mix di musica e recitazione incentrata sui testi di Cusa. Carbone, filosofo, drammaturgo e attore catanese, recita in una dialettica con la “molestia” della percussività di Cusa, fatta di buste, tamburi e vari ammennicoli.
Due mesi a Catania, altri due a Bologna, poi altrove. Sempre così il suo andirivieni, da trentacinque anni a questa parte. Lo colgo velocemente, col vespino color arancia.
«In questo momento devo fare un pò di cose», insisto e provo a blindarlo qualche minuto. È fatta.
Perché Stimmate?
«Stimmate , pubblicato per Algra editore, è una raccolta di poesie, l’ideale prosieguo di Canti Strozzati, pubblicato lo scorso anno da Giulio Perrone. Esce in contemporanea con il libello di aforismi pubblicato dal circuito di librerie “Infoshop” di Bologna, (circuito prediletto dall’accademia bolognese n.d.r), dal titolo Amare dolci pillole. Una collana che mi vede insieme alle migliori menti dei miei anni universitari» – dice attraverso il casco.
Dunque due libri in un medesimo tempo, ispirati da cosa?
«Stimmate ha un contenuto allegorico. Sono stimmate catartiche, funzionali alla sublimazione dei personaggi».
Vi sono stati d’animo particolari a scrivere poesia, aforisma, romanzo?
«L’aforisma è diurno, esplosivo, dirompente. Può nascere da una diatriba sui social, a corredo di un commento sarcastico. La poesia è del mondo, è in ogni cosa, anche se per me trova espressione nei silenzi della notte. Quello è il momento in cui emergono gli arcipelaghi del simbolico. La notte è lo spazio del metalinguaggio, il territorio dell’intuizioni e delle essenze. È la via espressiva degli Antichi. Chi parla più ‘poeticamente’? Tuttavia la poesia è in ogni dove, è il respiro stesso dell’esistenza, e in me si consuma nello spazio bruciante del minuto, spazio in cui trova corpo e senso il componimento».
Carmelo Andrea Bruno disse “Il poeta è Dio in terra”, quanto di vero?
«Non saprei. Tra le forme di espressione, la poesia, è la più vicina all’aspetto del divino. Attiene al rito, all’iniziazione, alla celebrazione. Dio si esprime poeticamente nella parola e nella preghiera del fedele. E, in senso lato, ogni preghiera è poesia».
Hai dichiarato che “l’aforisma è il ritorno di Dio…
«L’ho mai detto? – ride. Poco importa. Nietzsche stesso, ebbe bisogno di scrivere idilli e aforismi, che furono necessari a dare spessore al suo magistero filosofico, in un certo senso, per completare e potenziare il ‘messaggio’. la poesia è il calco del pre-linguistico, del tempo in cui uomini, animali e dei erano e riverberavano dei suoni del ‘mondo’. L’alfabetizzazione degli ultimi millenni, in un certo senso, ridurrà la poesia a un non-Tutto, la comprimerà nella gabbia della scrittura».
Come mai la doppia pubblicazione?
«Mi sono accorto che la mia vita p diventata una sorta di contrappunto. Il mio metodo prevede la scrittura di una poesia al giorno, seguita da alcune pagine di racconti o di romanzo. È un metodo rigido ma necessario a fare quel che mi prefisso. Altrimenti non riuscirei a coniugare le mie varie ispirazioni».
Nell’obbrobrio socio consumistico, cosa non è poesia in assoluto?
«La poesia è il canto che si palesa tramite la parola orale e poi scritta, il mantra che attiva facoltà represse. La poesia è irrazionale, istintiva, e deve essere cesellata poco, altrimenti si trasforma nell’epistemologia di se stessa. Ciò che rende una poesia “vera” è il cortocircuito tra forma e contenuto. Visto che parliamo sempre di calcio io e te – per intenderci al volo – la Juventus è agli antipodi della poesia di Inter, Torino, Roma, Genoa ecc. È la catena di montaggio, il mantra reiterato dell’illuminato imbroglione che si fa crocchetta calcistica e costume».
Recensione di "Black Poker" a cura di CD Bruce Lee Gallanter. Per "Downtown Music Gallery". - il:2019-01-05
Personnel: Francesco Cusa - Frank Usa - drums, The Assassins: Giulio Stermieri - Hammond, piano, Flavio Zanuttini -trumpet, electronics and Giovanni Benvenuti - tenor sax plus the Florence Art Quartet (a string quartet) and guest Duccio Bertini
"The ever in-demand Italian drummer, Francesco Cusa, turns up on more than two dozen discs from several recent labels: Auand, Improvvisatore Involontari, Amirani and now Clean Feed. Mr. Cusa is also a member of the Marco Cappelli’s Italian Surf Academy. The only other musician here that I was previously familiar with is trumpeter Flavio Zanuttini, who has worked with Eugene Chadbourne and who has a recent trio disc out also on Clean Feed. Mr. Cusa wrote all but two songs here and a great job of integrating his quartet and the string quartet into a solid singular ensemble sound. The music is often stripped down to skeletal means, never busy or overdone. Each piece seems to evoke a different vibe, feeling or scene, as if we were watching a movie in which someone’s life unfolds slowly. Instead of a stream of solos, there is a good deal of interweaving of themes and parts. Often both horn will swirl around one another on top while the keyboard (usually organ) and string quartet play the written material underneath. There is also quite a bit of unexpected twists and turns when the Assassins play a tight, complex well-written segment. There is nothing free of superfluous going on here, all of the music is integral to the ongoing tapestry/flow. Another incredible yet modest gem from the fine folks at Clean Feed". - Bruce Lee Gallanter.
Seguimi!
PLAY MUSIC!