Recensione di Francesco Cusa Trio Minimal Works a cura di Carlo Cimino - il:2023-04-06
http://www.xtm.it/DettaglioEmergenti.aspx?ID=22774&fbclid=IwAR3W8aWyTzzNDUKORg5PdbW0HCxe23B3JPp5gFU1dFF2EwTHQZEwVML8hnQ#sthash.cI0JayYU.rn4fEcCt.dpbs
Francesco Cusa Trio
Minimal Works
2023
Improvvisatore Involontario/Kutmusic.
di Carlo Cimino
Meditativo ma non rassicurante, musica in equilibrio tra maestria e mistero, Francesco Cusa descrive più o meno in questi termini il suo ultimo lavoro da poco pubblicato da Improvvisatore Involontario e Kutmusic.
Siamo certamente distanti dalle atmosfere sanguigne, aggressive e dirette di alcuni suoi precedenti dischi, penso per esempio allo splendido L'arte della guerra (Improvvisatore Involontario 2007); tuttavia Minimal Works non è musica da sottofondo, le Meditation musicali inserite tra un brano e l'altro non vogliono essere un neutrale accompagnamento alle nostre sedute di Yoga.
Sembrano piuttosto il frutto della meditazione, il risultato di un sofferto lavorio di introspezione, come se solo la musica potesse esprimere un'esperienza profonda e dolorosa, poiché le parole risulterebbero vuote o fraintendibili.
L'atmosfera ossessiva ed apparentemente caotica di “The Only One White Smarties”, nasconde in realtà un pensiero poliritmico complesso; quasi un'alchimia di piani sonori indipendenti ed interconnessi che danzano in un vortice dal sapore tribale.
Questa ambiguità tra caos ed organizzazione la ritroviamo nella successiva “Second Meditation” in cui suoni sfilacciati e morbidi sono agganciati ad un groove invisibile.
Non voglio spoilerare il disco descrivendo tutti i brani, ma davvero è notevole “Luminal”, in cui contrabbasso e pianoforte illudono l'ascoltatore introducendo con un andamento in 4/4, per poi virare in un inusuale 11/4; il brano si sviluppa in un ambiente vitale positivo, luminoso ed entusiasta (nel senso greco del termine).
Se da un lato bisogna sottolineare la visione lucida del compositore e leader della formazione, dall'altro corre l'obbligo di tributare il giusto merito al pianista e tastierista Tonino Miano, ed al bassista Riccardo Grosso, musicisti capaci di gestire un'ampia tavolozza di colori, timbri e sfumature dinamiche. Questo è indicativo non solo di grande padronanza tecnica, ma anche di saggezza e sensibilità musicale, che sono le doti dei migliori.
Insomma...cosa fate ancora qui? Abbassate le luci e sprofondate nell'ascolto!
Articolo del 05/04/2023 - ©2002 - 2023 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
Francesco Cusa Trio
Minimal Works
2023
Improvvisatore Involontario/Kutmusic.
di Carlo Cimino
Meditativo ma non rassicurante, musica in equilibrio tra maestria e mistero, Francesco Cusa descrive più o meno in questi termini il suo ultimo lavoro da poco pubblicato da Improvvisatore Involontario e Kutmusic.
Siamo certamente distanti dalle atmosfere sanguigne, aggressive e dirette di alcuni suoi precedenti dischi, penso per esempio allo splendido L'arte della guerra (Improvvisatore Involontario 2007); tuttavia Minimal Works non è musica da sottofondo, le Meditation musicali inserite tra un brano e l'altro non vogliono essere un neutrale accompagnamento alle nostre sedute di Yoga.
Sembrano piuttosto il frutto della meditazione, il risultato di un sofferto lavorio di introspezione, come se solo la musica potesse esprimere un'esperienza profonda e dolorosa, poiché le parole risulterebbero vuote o fraintendibili.
L'atmosfera ossessiva ed apparentemente caotica di “The Only One White Smarties”, nasconde in realtà un pensiero poliritmico complesso; quasi un'alchimia di piani sonori indipendenti ed interconnessi che danzano in un vortice dal sapore tribale.
Questa ambiguità tra caos ed organizzazione la ritroviamo nella successiva “Second Meditation” in cui suoni sfilacciati e morbidi sono agganciati ad un groove invisibile.
Non voglio spoilerare il disco descrivendo tutti i brani, ma davvero è notevole “Luminal”, in cui contrabbasso e pianoforte illudono l'ascoltatore introducendo con un andamento in 4/4, per poi virare in un inusuale 11/4; il brano si sviluppa in un ambiente vitale positivo, luminoso ed entusiasta (nel senso greco del termine).
Se da un lato bisogna sottolineare la visione lucida del compositore e leader della formazione, dall'altro corre l'obbligo di tributare il giusto merito al pianista e tastierista Tonino Miano, ed al bassista Riccardo Grosso, musicisti capaci di gestire un'ampia tavolozza di colori, timbri e sfumature dinamiche. Questo è indicativo non solo di grande padronanza tecnica, ma anche di saggezza e sensibilità musicale, che sono le doti dei migliori.
Insomma...cosa fate ancora qui? Abbassate le luci e sprofondate nell'ascolto!
Articolo del 05/04/2023 - ©2002 - 2023 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
Seguimi!
PLAY MUSIC!