FCTRIO "Minimal Works" - il:2024-02-24
https://www.kathodik.org/2023/07/09/francesco-cusa-trio-minimal-works/?fbclid=IwAR0J4Fnwlz2xBt_TRlGQVljAm0dUlkmxfHKXYK80l0KBcm3W8nxvUTvuLEM_aem_Acm-3UktAZC1QuKQifRxy8MsD51t5WvE8x0c6QgPaPK790J69FvSOGqlXiulnjkzUcE
(Improvvisatore Involontario / Kutmusic, 2023)
Questo disco sorprendente del trio del batterista (e qui anche alle campane tibetane, che assumono un ruolo importante) Francesco Cusa insieme a Riccardo Grosso al contrabbasso e basso elettrico e Tonino Miamo al pianoforte ed alle tastiere ha qualcosa di speciale per l’empatia che si è creata tra i tre, alla ricerca di un suono collettivo all’interno di un concetto che fa del minimalismo, come dice il titolo del disco, la propria bandiera.
È una musica che colpisce e avvolge l’ascoltatore, talvolta astratta, talvolta avvolgente e calorosa, intensa, che ruota intorno alle quattro Meditations sparse all’interno dell’album, in cui si ascoltano le campane tibetane, senza dimenticare brani come Sweet Lucrezio o A Little Mouse, in cui il pianoforte ed il contrabbasso si girano intorno come un pianeta ed un satellite, accompagnati delicatamente dalle percussioni.
i tre vengono da esperienze internazionali, hanno collaborato con musicisti americani e si nota, per come proseguono nella messa in opera di idee personali, fuori da quelli che sono i consueti sviluppi del jazz fatto in Italia, senza stare a guardarsi in giro su quello che fanno gli altri connazionali e che poco o nulla a ha che fare con le idee messe in gioco.
Fra meditazioni e composizioni sviluppate in modo conseguente e dalle atmosfere appassionate, i tre incidono qualcosa di originale, minimalista, dall’uso ridotto delle note, ma con tanta passione che trapela attraverso la ruvida superficie.
Voto 9
(Improvvisatore Involontario / Kutmusic, 2023)
Questo disco sorprendente del trio del batterista (e qui anche alle campane tibetane, che assumono un ruolo importante) Francesco Cusa insieme a Riccardo Grosso al contrabbasso e basso elettrico e Tonino Miamo al pianoforte ed alle tastiere ha qualcosa di speciale per l’empatia che si è creata tra i tre, alla ricerca di un suono collettivo all’interno di un concetto che fa del minimalismo, come dice il titolo del disco, la propria bandiera.
È una musica che colpisce e avvolge l’ascoltatore, talvolta astratta, talvolta avvolgente e calorosa, intensa, che ruota intorno alle quattro Meditations sparse all’interno dell’album, in cui si ascoltano le campane tibetane, senza dimenticare brani come Sweet Lucrezio o A Little Mouse, in cui il pianoforte ed il contrabbasso si girano intorno come un pianeta ed un satellite, accompagnati delicatamente dalle percussioni.
i tre vengono da esperienze internazionali, hanno collaborato con musicisti americani e si nota, per come proseguono nella messa in opera di idee personali, fuori da quelli che sono i consueti sviluppi del jazz fatto in Italia, senza stare a guardarsi in giro su quello che fanno gli altri connazionali e che poco o nulla a ha che fare con le idee messe in gioco.
Fra meditazioni e composizioni sviluppate in modo conseguente e dalle atmosfere appassionate, i tre incidono qualcosa di originale, minimalista, dall’uso ridotto delle note, ma con tanta passione che trapela attraverso la ruvida superficie.
Voto 9
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