Mia recensione di “Spring Breakers”, di Harmony Korine
“Spring Breakers”, di Harmony Korine
Film importante e di notevole spessore. Leggere le recensioni sprezzanti della stragrande maggioranza della critica (il film è stato presentato a Venezia) è cosa che irrita alquanto. Assoluta miopia e ristrettezza analitica finiscono col conferire allo "stile da videoclip" il carattere saliente di "Spring Breakers", quando invece è la ricerca di linguaggi cinematografici alternativi a rappresentare il fulcro del lavoro di Harmony Korine. Innanzitutto colpisce l'imbarazzo del pubblico in sala - molti ragazzini -, in bilico tra aderenza e rifiuto al modello dello "sballo", del delirio nel vuoto esistenziale. Dura poco l'effetto effervescente mentre subentra gradatamente quello sinistro e deviato, dovuto allo sfalsamento percettivo del piano della narrazione. Le tecniche di slow motion, la distorsione dell'audio delle canzoni, le inquadrature traballanti conferiscono una dimensione edulcorata e onirica della violenza latente, che viene trattenuta in un perenne mancamento sadico. Viene in mente il recente e malriuscito "On the Road" del povero Walter Salles, e ci si chiede se forse questo "viaggio" delle pin-up del nostro contemporaneo non sia infinitamente più vicino a ciò che oggi Kerouac potrebbe fare del suo romanzo, del suo viaggio iniziatico. La sequenza finale che capovolge la telecamera implica un reale sovvertimento dei valori, e ciò che è qui rappresentato non è affatto oggetto di denuncia e giudizio critico da parte di Korine. Quella via d'evasione è comunque una nuova porta, un nuovo modello di fuga dalla routine di una vita scialba e priva di contenuti (pensiamo all'ancor più orripilante "catechismo" di una delle quattro ragazze all'inizio del film).Nessuna aderenza ai modelli della tradizione è più sostenibile per questi ragazzi del terzo millennio: il gioco della distruzione e dell'abbattimento dei totem è stato assorbito nei vari cicli di mutazione generazionale: adesso si spara e uccide, mentre dal cellulare si cercano conferme e si rassicurano le mamme. Korine, mediante la paradossale vicenda delle "killers in bikini", immerge la telecamera-scandaglio in profondità, nelle acque solo apparentemente stagnanti di questo mutamento generazionale che probabilmente è epocale, globale e astorico.
Cellulite e celluloide: bellissimo.
Voto: 8
"Spring Breakers", di Harmory Korine (USA, 2012), 8
Con James Franco, Selena Gomez, Vanessa Hudgens, Ashley Benson, Rachel Korine.
Commedia, durata 92 min. - USA 2012. - uscita giovedì 7 marzo 2013. - VM 14
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