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Francesco Cusa - Official Website - Recensione di “LACCI” di Daniele Luchetti (8)

Recensione di “LACCI” di Daniele Luchetti (8)

2020-10-18

“LACCI” di Daniele Luchetti

“Lacci” è un bel film italiano che può vantare un cast d’eccezione e la regia di uno dei migliori cineasti italiani. Il tema centrale è quello dei legami, dei gangli familiari che si estendono oltre ogni lecito confine e permeano la psiche e il corpo degli individui, avviluppando con l’angoscia degli affetti ogni esistenza. Inoltre è un’opera sul dramma familiare e di coppia che assurge alle vette alte del pathos grazie alla scrittura di Domenico Starnone, autore dell’omonimo libro da cui Luchetti ha tratto la sua ultima fatica.
“Lacci” ha il merito di porsi come oggetto anomalo nel nostro panorama cinematografico, perché pare attingere, anche grazie alla forza della sceneggiatura che deriva dal romanzo, a tratti stilistici affini al cinema di Pollack che collocano le vicende del film in una dimensione prossima a tematiche universali e meno radicate alle vicende locali che tanto opprimono il cinema nostrano. Nell’eterno iato tra meschinità e vendetta, “Lacci” ha il merito di aggiungere un piccolo tassello alla dinamica pulsionale uomo-donna, che naturalmente coinvolge anche i figli e i nipoti che saranno all’interno di una dinamica di “interni”, di bolle e mondi chiusi familiari che attendono solo di scoppiare per poter generare nuove mutazioni. L’insopportabile gioco di ricatti, ripensamenti, tormenti, rappresenta il corpo del patetico su cui si reggono i drammi e il vissuto delle società schiumizzate, l’insostenibile pesantezza dell’essere, la dannazione del fato della contiguità familiare. Cosicché diventa certamente liberatorio il finale, per quanto condotto in maniera affettata e forzatamente sopra le righe.
A tratti, la recitazione degli attori diventa quasi caricaturale e prende il sopravvento sulla dinamica della narrazione, costringendoci a soffermarci sul dettaglio degli eccessi della prova dei singoli, ma nel complesso, quest’ultimo film di Luchetti pare un ottimo riscatto per il regista, dopo le sue ultime non brillanti opere.

Francesco Cusa