Articolo per "Lo Stiletto" di SICILIA REPORT: "Maravigliosa Terronia".
La Sicilia continua a essere un posto incredibile.
EVENTO 1: Oggi entra un tizio al bar, va alla cassa e comincia a fare “Uuuuhhh”, “Ooohhh”. Nessuno capisce che ha questo signore. Lui continua per parecchi secondi. Dopo pochi momenti di sbalordimento mi rendo conto che “tutti recitano”: lui fa lo scemo che vuole la raviola con la ricotta, la cassiera fa quella indignata, i baristi mimano lo sbigottimento (“ma chi voli stu pazzu?”). Finisce a risate generali. È il solito numero del signor Giuffrida. Pantomima delle pantomime. Messa in scena senza finalità. Teatro dell’effimero. Il caffè sta già sul bancone. Giuffrida bluffava pure sulla raviola. Se desideravate un allocco… beh, eccomi qui, ci sono cascato in pieno. Alla fine era tutto il bar a canzonare me, il cliente non abituale, l’estraneo, l’ignaro privo di copione e canovaccio (Giuffrida mi confesserà dopo, e solo una volta fuori, di avere il diabete e che, per ovvie ragioni, non potrebbe mai permettersi di mangiare un dolce del genere).
EVENTO 2: Bar del centro di Catania. “Allora sono 2,90”. “Asp… due…”. “Tranq, quanto hai?”. “Due euro, dieci, venti…”. “No, no, dammi due!”. “Ma aspetta almeno ti do questi…”. “Na na na n’se ne parla”. “Due?”. “Perfetto!”.
(Analisi) È il gesto irrelato l’oggetto del post. La costellazione dei significanti che gravita attorno al Significante “guadagno”. Questo è residuo irriducibile di teatro, non è atto inquadrabile in una dimensione “logica”. È l’Effimero che si palesa senza requie. Qui e non a Padova, o altrimenti che a Padova. È un processo insensato che non risponde di nulla. È il misconoscimento empirico della “Merce”, la morte del libero mercato, la metastasi di Adamo Smith.
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