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Dal medico a Catania. Avere la sventura d’essere riconosciuti per il concerto fatto in città il mese scorso. Vivere un esame delicato parlando di tutt’altro, in questi termini: “Dddaviddi Bbbowieee… daviddi Bowie… (sospiro tragico)… era avanti di due generazioni… data di nascita? Residenza?… il giezz… il giezz io francamente, mi devi scusare, non lo CAPISCO (plateale, molla il mouse e allarga le braccia. Casca il portamatite nel frangente)… è una musica, mi devi scusare, che non porta da nessuna parte (annuisco con gli occhi a fessura)… invece daviddi ppowie (rafforzativo con la P) c’aveva quello che c’aveva (pollice e indici uniti, mano che rotea, gomito destro che compie anelli asimmetrici nel vuoto)… mamamamamha! (raffica di “ma” con pausa studiata, teatrale, poi in un filo di voce, come a rivelazione d’un gran segreto)… se-lo-poteva-permettere (telegrafico. Segue pausa interminabile. Segue computazione affannosa dei miei dati anagrafici)… il jazz… il giezzi… invece… ehiehehie (una roba del genere a metà tra la presa d’atto e non si sa bene cosa)… Daviddibowie è un’altra cosa non scherziamo. (Passano minuti inesorabilmente, come disgrazie acuminate di un tempo fermo, immobile)… Veda (e penso alla mitica India)… vedi, ti do del tu (e penso al plurale di Veda)… la musica, lei, anzi tu, mi insegna (e,a,o,i)… è una cosa seria. Io francamente mi avvicino alla TV quando sento… certe cose.. sa quelle trasmissioni notturne… l’altra volta c’era Mahler toh! (mi arriva una vaporizzazione di sputo)… e allora ‘ccchi fazzu (in siciliano), piano piano vado a sentire. Non a vedere! A sentire… daviddi ha annunciato la sua morte. Ci vogliono, mi scusi il termine, le palle. Le palle ci vogliono, mi scusi, il termine”. (Così per un tempo immemorabile. Sono uscito che era già notte, una notte senza stelle. Non si è capito che “min…a” di diagnosi ho. Ho capito che c’è una stretta relazione tra Bowie e il jazz. Dietro di me Lazarus).