1) Occorre pensare a ciò che non c'è.
2) Occorre non appiattirsi a ciò che esiste.
3) Occorre pensare a nuovi modelli di produzione.
4) Occorre essere consapevoli.
5) Occorre identificarsi.
6) Occorre rappresentarsi il mondo reale come lo vorremmo. Lì sta il reale cambiamento. Viceversa non accade nulla, di sostanziale.
7) Occorre essere determinati, molto. Fermi. Senza titubanze. In ascolto.
8) Occorre credere in una rinnovata utopia.
9) Occorre ricercare il Bello. In ogni anfratto.
10) Occorre denunciare l'orrore. Sempre e comunque. Non c'è prezzo per questo.

Certamente una sola cosa so che occorre fare: combattere questo insulso qualunquismo, questo spaccio di cinismo da quattro lire, vivere per la valorizzazione di tutto ciò che non ha prezzo, per lo scarto ed i grumi di bellezza. Conoscere persone straordinarie che mi hanno dato più di quel che possedevano è ciò che mi spinge ad andare avanti forsennatamente. Occorre opporsi a questo orrore con ogni mezzo, a ciò che l'Italia palazzinara dei nostri disgraziati padri del boom economico ha reso in termini di servizi e spirito. Un paese cagionavole, corrotto, malato, responsabile della distruzione del suo immane patrimonio. Un luogo oramai piccino popolato da epigoni e guitti che sguazzano in questo stagno, giacché sostenere il volo pindarico sarebbe troppo per certe ali tarpate. In questa palude si installano simili iperbole (di cui sopra). Ovvio che non c'è da meravigliarsi. La mia è una consistente presa d'atto. Di certo non mi faccio stuprare, per quel che mi è possibile.