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Francesco Cusa - Official Website - "Shame", di Steve McQueen (6)

"Shame", di Steve McQueen (6)

2012-02-14

"IL GRANDANGOLO NO!"
recensioni cinematografiche a cura di

"Shame", di Steve McQueen (6)

Deludente questa seconda prova del videomaker dal nome impegnativo. Intendiamoci: la sufficienza è ampiamente meritata grazie allo splendido lavoro di regia, e del montaggio (ehm): su tutto campeggia la scena sessuale tra Brandon e due prostitute che rimanda a certi dipinti di Courbet e Boucher: la smorfia di Brandon tra estasi e disperazione, i corpi avviluppati in un unico intreccio carnale.
Ma il messaggio del film è francamente insopportabile. Questo "cedimento strutturale", questo punto di vista ennesimo sul malessere, sulla malattia di questa nostra viziata contemporaneità, questo ascrivere al disagio perfino la nobile arte del libertinaggio, quell'ammainare il vessillo dell'Erotomane alle ragioni della pscicoterapia, francamente indispettisce e irrita.
C'è troppo ostentato autocompiacimento in questa didascalica esposizione del corpo, in questa reiterazione del "batacchio" ciondolante del bel Brandon. Siamo distante anni luce, ad esempio, dal nudo fassbinderiano in "Germania in autunno", in cui alla fine è la brocca a catturare l'attenzione dello spettatore. Tutta la Bellezza dell'Eros viene convogliata nell'imbuto del disagio psichico e perfino la larvale dinamica dell'incesto viene passata al setaccio dell'auscultazione piccina e di maniera. La noia regna sovrana, i minuti ed i secondi sono segnati dal reiterato smanettamento del randello di Brandon, lancetta di carne nell'era del digitale: paradossi. In buona sostanza il tempo non passa mai. Si giunge al culmine del patetico nell'interludio sentimentale non risolto: la conferma che il nostro libertino può solo accoppiarsi con prostitute. Ce lo segniamo sul notebook per l'ennesima volta. finiamo questa agonia con Brandon urlante sotto la pioggia. Mah, che aggiungere? Forse i non avvezzi alla pornografia potranno avere qualche sussulto...per il resto tutto è stato già messo in scena...meglio.
Come ha ben detto qualcuno: " 'aridatece il Divin Marchese!".

Francesco Cusa